giovedì 12 novembre 2020

DAL FINESTRINO DEL TRENO



Le luci della notte 

lontane presenze dal treno che riparte 

da queste stazioni imbevute di solitudine 

con tutti gli addii a parlare insieme .

Ognuno a spuntare le sue malinconie 

di m’ama o non m’ama 

paure che non si stancano mai di guardare 

se nella nebbia ci sei tu 

e quella corda che unisce la vita e la morte. 

Nel volo degli uccelli 

si sciolgono le primavere 

al fiume un barchino aspetta 

l’onda di piena per non sentirsi solo. 

Al colpo del primo fucile 

la morte tuona nel cielo 

fuochi di spari e di tramonti 

e io che sogno ancora dal finestrino del treno.

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