E dimenai lo sguardo
sulla finestra più amata dei miei occhi
l’azzurro del cielo .
Pensavo a te e a questa vita
che come un maroso risucchia
dalla spiaggia il suo rigurgito fecondo.
Essere in quell’avere che più non c’è
dividere il bene e il male
in una chirurgica operazione d’affetti
riposare sulla tagliente spada della verità
aspettando che la morte offra il suo silenzio omertoso .
Quante volte l’anima cerca rifugio
protezione
e non trova che burroni di salvataggio
ansie che nessuno conosce
e tu insignificante respiro dell’eterno
credi ancora in una nuova vita
nella fantasia di nuovi respiri d’amore .
Mentre anche tu muori nel tempo consumato della vita
possa il cielo essere sempre in te
in qualsiasi tempo dell’universo tu viva
quando nella notte confidi nelle sue stelle
per dissetare alla fonte dell’amore
il tuo spirito celeste.
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