Dove sei bianca notte
quanto tempo rimane
prima che la morte
sia un fiume di sassi e di arida polvere.
Sfioro con le mani
l’illusione di essere vivo
una stella malata ingoia la luce
comprime la vita
nel buio infinito di un abisso.
Dove sei bianca notte
quanto tempo rimane
prima che la morte
sia un fiume di sassi e di arida polvere.
Sfioro con le mani
l’illusione di essere vivo
una stella malata ingoia la luce
comprime la vita
nel buio infinito di un abisso.
Silenzioso è lo squarciare del petto
nel singhiozzo dell’assenza
nulla s’ode di questa sofferenza
solo l’umano rantolare di vecchi respiri.
Rimembra il tempo mio
nel raggio luminoso che d’amor si nutre
parla di te in quel sorriso
che nulla cede alla morte ma attinge a vita.
Tra i cipressi
luci di rose bianche
aurore di gentili forme
di ogni mio pensiero mi siete sponde
Infinite scale
per ritrovarsi insieme
al lume del cielo
in un respiro
nel tuo sorriso
in una canzone lontana
fino a sfiorarti le labbra
nel silenzio di un sogno.
Corre il treno verso la sua meta
taglia la notte
nei silenziosi sguardi d’amore.
Noi anime senza nome in cerca di un sogno
siamo paesaggi spogli di emozioni.
Ora che fuori albeggia
prende forma il buio
in noi un altro giorno.
Un muro verde d’alberi e rami
fiancheggia l’andar del treno
ti guardo sconosciuta intimità
prima che tu svanisci
sei l’ombra che non conosco.
I miei sogni alla finestra
in cerca di un volo
sono in me la soglia di una speranza
il sospiro di un amore.
Stanotte la luna è maledettamente bella
piena di luce
mi solleva da ogni amarezza
allontanando dal crepuscolo
il pensiero delle tenebre
dove affondo senza precipitare
oscillando sul patibolo della vita
nel cappio che avversa il respiro e annebbia la vista
per un amore che sa di troppo amore
anche per me.
Le mie mani raccolgono foglie
dei tanti autunni che si spogliano
nelle malinconie degli anni.
Avessi avuto un amore
da coltivare sulle labbra
sentire i respiri dei baci passeggiare nel cuore
invece ho solo sterili ricordi
di un nulla che ammuffisce anche i sogni
nei giorni ancora da albeggiare.
Se non fosse poesia il resto che rimane
chiuderei bottega lasciando alle foglie
il loro fare di deserto
al vento il mio nome nel domani.
Sei un mare che non nuoto più
il verso buio delle ore
sai dove i sogni ondeggiano nei pensieri
lasciando andare il vento nel tuo nome.
Noi siamo silenzio
nel dolce ricordo di un giorno qualunque
in un calendario
che non ha più niente di noi.
In questa sera la nostalgia
è il domani di un giorno nuovo.
Quali strade che al corno d’Israele ancor risuonano
Gerusalemme tu che al muro del pianto
sei spoglia sposa di un Dio silenzioso.
Non ci sono angeli o profeti in questo tempo buio
dove s’annida la serpe
se nei sentieri sei ancora polvere
e ai piedi non hai più sandali.
Divisa nella preghiera
in quale porta si nasconde la verità
quando la notte scende tra le fiammelle del cielo
e l’anima non ha approdi
solo un velo tra il buio e la luce
nella complicità di uno spiro divino.
Inutili distanze respirano nei giorni di vuote parole.
Nel cielo giorni d’amore
distanti in questo tempo di noi.
Estate nei silenzi delle ore
quando i respiri sono solo onde di mare.
Riflesso di un sogno
dove nel cadente buio di una stanza
il vento non ritorna.
Cerco da una finestra cieca
la libertà di una vita semplice
quel ridere anche senza di noi.
Basta guardare il cielo
aprire una nuvola
ritrovare nel tempo
il respiro della nostra età.
Aria fresca di un vento che sa di mare
quando le parole
sono silenzi di nebbia
mentre io sono ad un passo da te.
La notte ai
confini del tempo
nel limite
di uno sguardo
diventa
anima senza cielo.
Svanisce la
verità
la luce
bivacca
insieme al buio.
Dovrei nutrirmi di te
nel respiro che ama il mistero
le tue labbra petali di un sorriso
in un soffuso desiderio d’amore.
Labbra su labbra
non è così
che fa la notte con il giorno
bagnando di brina
l’umida attesa di un raggio di sole.
Odiami pure nutrice
tu che ricami intrighi d’amore
è sulle cime che la luce posa il suo primo bacio
e se c’è un’ombra chi decide il suo desinare.
Su un guanciale riposa l’anima
scivolando nel respiro di un sogno
fin dove un letto di rose
si offre per l’ultima cena
di un conflitto d’amore.
Ci sono labbra
nascoste nei silenzi del mondo.
Respirano nel dolce oblio del vento
nel disordine di un sogno
sono anime senza volto.
Profuma d’amore questa notte
nel cielo lontano una stella
si sveglia in una nuvola.
In ogni silenzio
la vita è nostalgia del passato
un sogno da ricordare
nel tempo smarrito di un amore
il mio cielo lontano.