giovedì 14 aprile 2022

VENERDI DI PASSIONE


In un angolo della casa un coccio d’altri tempi

era giunto fino a noi nei suoi secoli di presenza.

Non ero un re ma con il fiorire dell’estate

con la mia biga ero tra i campi di grano

a disegnar le vie della vittoria.

Leale è la spada

umile quando fino a tagliar di punta

l’immortale lembo della luna

nulla di eterno giunse fino a noi.

Non sei tu erede della terra

Gesù dell’agonia

l’ultimo azzardo di un sanguinoso amore

trapassando in una notte

da RE a prigioniero di insulti.

Gravida la croce con il suo fardello umano

ai piedi i pochi resti di una fede

gocce di sangue bagnano la terra

e la vita che in un sospiro

chiede nel padre la misericordia.

Non piangere Maria nel tuo manto azzurro

proteggi la terra dal suo peccato.

Tre giorni di sepolcro negli inferi della morte

dove nessuno mai ritorna

correva a perdifiato Pietro con l’apostolo Giovanni

quasi a voler incrociare la resurrezione

di chi egli aveva negato la conoscenza.

Misera è la vita mortale

più del pentimento

l’amor che più non hai.

Il tormento di essere Pietra di fondamento

nella bontà del pastore

pescatore di magri pesci a fertili anime

nel volere essere capovolto in croce

indegno del cielo non della terra

dove gocce di sangue aspettavano altre gocce

per diventare corpo e sangue

nel mistero della fede

il corpo di CRISTO.  

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