Malinconia di tardi pomeriggi
quando di un nome raccolgo silenzi
nel vivere di uno svogliato giorno
che al lume di una finestra
non ha più stelle da mirare.
Malinconia di tardi pomeriggi
quando di un nome raccolgo silenzi
nel vivere di uno svogliato giorno
che al lume di una finestra
non ha più stelle da mirare.
Tu sei
luce di un mattino
che non tramonta mai.
Nei miei occhi
un folle respiro d’amore.
Noi stelle senza nome
così distanti
ai confini dei pensieri
sulle labbra d’incoscienti bugie.
Amore quanti anni hai
io quella sera ero lì
con il mio sguardo
riverso nel blu del tuo cielo.
Sempre a cercare
il giorno che morde
l’amore silenzioso dei tuoi occhi
in quel perdersi del tempo.
Quel silenzio che sa di cielo
al lume della notte
nelle prime ore di una preghiera
nel solitario respiro dei passi
il silenzio è più di uno sguardo.
Oltre il mare riposa l’anima
tra le pianure del cielo
lo spirito vivente
è nel libero battito nel cuore.
La felicità ha il suo volto
nel riflesso di una lacrima
l’amore nel suo dolore
vive l’ignuda pace
trafitta da una lancia di resurrezione
l’anima non è mai sola.
Un’ombra senza volto è nei miei occhi
malinconica e triste
vive silenziosa prima ancora della parola
rapisce la mia anima in un sogno senza fine.
A volte mi porta lontano dove la luce è amore
così mi abbandono tra le onde della sua ombra
vomitando tristezza dal mio respiro.
È sempre lì
padrona del mio pensiero
come un’amante soffoca il mio sguardo
nel suo velo di gelosia
senza pietà
mi lascia solo davanti ad un tramonto
alla vita che non ho più.
Ritornare tra le onde del tempo
mentre il mare si confonde
in un cielo che non hai più.
Quante volte si muore
sulla riva del mare
cercando nei giorni dispersi
le parole di uno sguardo.
Non c’è più tempo per amare
il silenzio è nelle notti buie
quel respiro che ancora è
tra le onde dei ricordi.
Una poesia per ritornare
ombre di un sogno
sotto le lame del sole.
Anche questa volta la notte
ha il sorriso del paradiso
parlare in confidenza
finire in qualche emozione
quando con le spalle al muro
non puoi dire
il tempo uccide il ricordo di noi.
Ripenso a quante volte
noi non siamo che silenzio
in questo spazio d’amore.
Passi di un cielo
chiuso tra l’infinito e l’anima
tra gli occhi cuciti
sulle onde delle lacrime
nei destini di chi
torna nella periferia della vita.
Angeli e Madonne
non è mai tardi
per ritornare passi nel fango del cielo
di un blu che si tuffa nel buio del passato
chissà in fondo la morte
è spazio che svanisce nel suo vivere di solitudine.
Noi silenzi
lasciati in noi
siamo soli.
Dopo un respiro
l’intimità di un silenzio
è sulle labbra
un pensiero senza tempo.
Ritrovarsi nel nulla
essere solitudine
di uno sguardo senza cielo
in questo buio
dove le ombre fuggono dalla luce.
Nulla rimane di un amore
non c’è spazio né tempo
per diventare cielo
di uno sguardo che sia vita
nel domani di un giorno
da consumare sulle labbra di un respiro.
Vivere o morire è nel suo lento andare
di essere sulle tue labbra
intimo amore di un pensiero senza tempo.
Parole nascoste
nella confusione dei pensieri
il tempo è nel suo nulla.
Ancora silenzi
nel vuoto incosciente
l’attimo di luce.
Intime bugie
gravitano le assenze.
Rintocca una campana
nel suo silenzio l’ultimo respiro.
Amore nei passi freddi della morte
il tempo vive del suo buio
e in quel silenzio di ombre
a cui ogni anima è maschera di dolore.
E fui di vanga terra di sepoltura
spirito di sepolcro
nel freddo vento di tramontana.
A nulla valse l’ansimar della vita
il morire è lecita sequenza
nel timido sguardo di un fiore
la bellezza chiusa di un pensiero.
L’amor in tutto si dispensa
nella fragorosa risata del bel vivere
quando l’improvviso silenzio assalì l’eterno dubbio
l’ombra della morte giunse prima della vita
e fu padrona sulla terra.
Nel segreto amaro del perdono
lo spazio divenne cielo
in un raggio di luce tutto si schiuse.
E amai la vergognosa vita
che d’amor non basta
il sole le stelle
la luce dei tuoi occhi.
Non cambiai verso o approccio
anche quando la vile morte
raccolse l’amore nel suo freddo sudario.
Continuai a inseguire il respiro del vento
il brusio della pioggia
e l’ansimar del mio destino.
Cercavo tra la gente la mia anima
così conobbi il nulla
la malinconia della solitudine.
Fuggii dove il mio pensiero
si fece pioniere di notti insonni
e di inumane attese.
Tutto parlava di vita
il tramonto
l’alba nel suo chiarore.
Invisibile era
tutto ciò che pulsava amore
né lo sguardo vide la sua fonte.
Chiesi all’invisibile nulla
dov’è sepolta l’anima
in quale essenza essa vive.
Maledetto sia
il suo fluire dei ricordi
nel tormentare il presente.
Memorie lapidi
nella vanità di essere eterni
noi impotenti scheletri di ossa.
Scrivo il mio niente
nella fossa del tempo
come il lampo di luce è vita nel buio
così è il niente nel respiro del mio sapere.
Misero tempo è il vivere
nel buio eterno
l’unica luce di verità.
Stringo tra le mani il tempo
che cancella dal cuore l’amore.
Noi ombre di silenzi
in quello che non è più
vivi in un’emozione chiusa
nel tempo fuggito via
per essere sogno.
L’amore non ha volto né sorriso
non puoi rubare al tempo
l’amore già vissuto
mentre la tua vita brucia
fino ad arrivare al cielo.
Bastasse l’anima per liberare dal dolore
il digiuno malato di un amore
fino ad essere solo silenzio.
Ci sono ombre che non dormono mai
in quale verità vive il sogno che non torna più.
Aldilà di noi ci sono cieli di silenzi
quante volte nel sogno si respira un’altra vita
in uno sguardo che ami e non sai chi è.
Innamorarsi lontano da ogni prigionia del mondo
per poi lasciarsi andare nel nuovo giorno
confusi tra le onde che ritornano senza mare.
Fuori da ogni passione
l’ultima notte è sulle labbra di un sogno
in uno sguardo d’amore.
Baciami invisibile ombra
lasciami in questa bolla sospesa del cielo
dove il sole è una stella tra le stelle
io semplice respiro di un sogno.
Ha poco tempo un tramonto
lontano immensi cieli vivono
la realtà di un sorriso
in un temporale d’amore.
Nell’eclissi del tempo
di un giorno qualunque
in quale tramonto vivono