giovedì 15 ottobre 2020

UNA PRIMAVERA MAI NATA



Nel buio di un mattino

il presente agli estremi sogni

ove io fossi mostrava il suo fine.

Sul letto il canto della morte

rubava gli anni alla gioventù

mai più i giorni resero il tuo sorriso

legato al mio respiro.

Non disperai né piansi

la vita tradiva la sua natura

mentre i miei silenzi

ingoiavano l’amaro eterno.

Legami solitudine al tuo andare

trascinami nell’onda del tuo destino

lasciami al tramonto di un addio

quando il giorno stanco delle sue ore

si lega alla notte e tende le mani alle stelle

così vicino a Dio

a quel respiro che mi diede vita e altre vite

a cui si ritorna

perché l’amore conosce i suoi momenti d’eternità

i silenzi e le lacrime

fragili come petali di rose

che non hanno tempo per essere amati

al primo sole di giorni nuovi

mai nati in primavera.

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