giovedì 5 marzo 2020

QUESTO STRANO MODO DI ESSERE



Non conosco il domani né il suo pensiero
o un’eterna gioventù di seconda mano
sono il tempo di me stesso
il respiro costante dell’attesa
nel ritornare dove
l’infanzia mi diede un natio sorriso
nel suo essere gentile e timido.
A volte ripenso a mia madre nella mia sofferenza
di non ricordare nulla di lei e di noi
ventidue anni racchiusi e riposti in qualche parte del cuore
forse è questa la radice della mia tristezza
non poter rivivere qualche attimo di felicità
ho solo un ricordo sempre presente
triste e malinconico la sua dipartita in altri cieli .
Forse anche per questo
non ho versato nessuna lacrima per mio figlio
è ancora in me vivo
in una simbiosi d’amore e di difetti
l’insieme che annulla la morte e illumina l’eternità .
Di questo sentimento vivo e mi cibo
io impietoso sognatore senza età
guardo dove si congiunge nel tramonto il giorno e la notte
il battito e il respiro della vita
fino a riprendermi il mancante di me
l’ala spezzata la forza spirituale
per giungere nel limbo dei cieli
nella casa eterna di ogni anima d’amore.

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