Quando ti fermi sul muro antico del cielo
incastonato di pietre azzurre e cupole bianche
diventi poesia incisa più nel cuore che tra le stelle.
Confida in te la mia colpa d’amarti
infelice natia che mi rileghi
sul manto verde della terra
lasciando agli occhi l’irraggiungibile infinito
e agli indegni piedi
il calpestio del tuo sgabello.
Quando la notte poi oscura i cuori
e il mare s’increspa al soffio delle ore
nel ciel appari tu a mezzaluna
a far di compagnia alla vita
e al sogno che intercede
a riportar in te l’anima mia.
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